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Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari PDF Stampa E-mail

 

 

TITOLO VII

DIRITTI E PREROGATIVE DEI CONSIGLIERI

 

Art. 48

Diritto all'informazione dei Consiglieri

 

  • 1. I Consiglieri comunali, per acquisire notizie ed informazioni utili all'espletamento del proprio mandato, hanno accesso agli uffici del Comune ed a quelli degli enti e delle aziende da quello dipendenti, nel rispetto delle modalità all'uopo prefissate in via generale dalla legge.
  • 2. Hanno inoltre diritto di ottenere dagli uffici, compresi quelli degli enti e delle aziende dipendenti dal Comune, informazioni e notizie riguardanti gli atti preparatori dei provvedimenti e i provvedimenti nella loro forma definitiva, con facoltà di chiedere e di ottenere loro copia. Ciò sempre che, su proposta del Segretario o del responsabile del servizio, il Sindaco non opponga il segreto d'ufficio a tutela dell'amministrazione Comunale o delle persone. In tal caso, il Consigliere può chiedere che la questione venga sottoposta alla Commissione consiliare permanente competente per materia. Se questa ritiene legittima e quindi meritevole di accoglimento la richiesta del Consigliere, può decidere di riunirsi in seduta segreta con la presenza del richiedente e con quella obbligatoria del Sindaco e dell'Assessore delegato, per l'esame delle notizie e delle informazioni coperte dal segreto d'ufficio.
  • 3. Hanno diritto di prendere visione,con facoltà di chiedere e ottenere loro copia, sia degli atti preparatori ed istruttori riguardanti gli atti deliberativi adottati dagli organi collegiali del Comune (Consiglio, Giunta e Commissioni) sia dell'atto deliberativo nella sua forma definitiva.

 

Art. 48 Bis

Diritto d'iniziativa

 

  • 1. I Consiglieri hanno diritto d'iniziativa su ogni argomento sottoposto alla deliberazione del Consiglio Comunale. Esercitano tale diritto mediante la presentazione di emendamenti alle proposte di deliberazione iscritte all'ordine del giorno del Consiglio Comunale.
  • 2. I Consiglieri hanno facoltà di presentare proposte di deliberazioni concernenti materie comprese nella competenza del Consiglio Comunale stabilito dalla Legge e dallo Statuto.
  • 3. La proposta di deliberazione, formulata per iscritto ed accompagnata da una relazione illustrativa, ambedue sottoscritte dal Consigliere proponente, ed inviata al Presidente il quale la trasmette al Funzionario Responsabile per l'istruttoria di cui agli artt. 53 e 55 della Legge 08 Giugno 1990, n. 142 e successive modificazioni e ne informa il Sindaco e la Giunta. Il segretario Comunale esprime parere sulla competenza del Consiglio a trattare l'argomento. La proposta di deliberazione, completata dall'istruttoria amministrativa, viene dal Presidente trasmessa alla Commissione permanente competente per materia, che esprime sulla stessa il proprio parere. Nel caso che la proposta risulta estranea alle competenze del Consiglio, non legittima o priva della copertura finanziaria, il Presidente comunica al Consigliere proponente che la stessa non può essere sottoposta al Consiglio Comunale. La comunicazione è inviata per conoscenza ai Capigruppo. Se l'istruttoria si è conclusa favorevolmente il Presidente iscrive la proposta all'ordine del giorno del Consiglio Comunale indicando, con l'oggetto il Consigliere proponente.
  • 4. I Consiglieri hanno facoltà di presentare emendamenti sulle proposte di deliberazione iscritte all'orine del giorno del Consiglio Comunale.
  • 5. Costituiscono emendamenti le correzioni di forma, le modificazioni, integrazioni e parziali sostituzioni del testo della proposta di deliberazione. Gli emendamenti sono presentati, in iscritto al Presidente entro il secondo giorno precedente quello dell'adunanza. Quando si tratta di proposte di variazione di limitata entità possono essere presentate per iscritto , al Presidente nel corso della seduta. Ciascun Consigliere può presentare più emendamenti modificarli o ritirarli fino al momento in cui la discussione è chiusa. Un emendamento ritirato dal proponente può essere fatto proprio da un altro Consigliere.
  • 6. Le proposte di emendamenti pervenute prima dell'adunanza sono subito trasmesse dal Presidente al Funzionario Responsabile che ne cura con procedura d'urgenza l'istruttoria.

 

Art. 49

Interrogazioni

 

  • 1. Le interrogazioni consistono nella semplice domanda al Sindaco se un fatto sia vero, se si sia presa o si stia per prendere alcuna risoluzione intorno ad un determinato affare.
  • 2. Esse sono presentate per iscritto al Sindaco e al Presidente del C.C., da uno o più Consiglieri.
  • 3. Il Consigliere, nel presentare un'interrogazione, può chiedere che venga data risposta scritta. Il Sindaco in tal caso è tenuto a rispondere entro i successivi trenta giorni dalla richiesta.
  • 4. Ove non venga chiesta la risposta scritta, il Sindaco risponde nella prima seduta utile da tenersi entro trenta giorni.
  • 5. Nessun Consigliere può presentare più di due interrogazioni nella stessa seduta consiliare.
  • 6. Quando l'interrogazione ha carattere di urgenza può essere effettuata anche durante l'adunanza. Il Consigliere interrogante rimette copia del testo al Presidente e ne da diretta lettura al Consiglio. Il Sindaco o l'Assessore delegato possono dare risposta immediata se dispongono degli elementi necessari. In caso contrario si riservano di dare risposta scritta all'interrogante entro venti giorni da quello di presentazione.
  • 7. La trattazione delle interrogazioni, interpellanze e mozioni avviene esclusivamente nelle adunanze ordinarie, dopo le comunicazioni del Sindaco e del Presidente del C.C.
  • 8. Nelle adunanze nelle quali vengono discussi il Bilancio Preventivo, il Conto Consuntivo, il Piano Regolatore o le sue varianti, non è iscritta all'ordine del giorno la trattazione delle interrogazioni, delle interpellanze e delle mozioni.
  • 9. Trascorse un'ora e mezza dall'inizio della trattazione delle interrogazioni, interpellanze e mozioni, il Presidente fa concludere la discussione di quelle in esame e rinvia le altre alla successiva seduta Consiliare.
  • 10. Se nelle interrogazioni, interpellanze e mozioni non è richiesta espressamente l'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio Comunale, si intende che per le stesse è richiesta risposta scritta.

 

Art. 50

Risposta alle interrogazioni

 

  • 1. Le risposte alle interrogazioni vengono date dal Sindaco o da un Assessore all'inizio della seduta, allo scopo fissata. Esse non possono avere durata superiore a dieci minuti e possono dar luogo a replica da parte dell'interrogante, che può anche dichiarare di essere o non essere soddisfatto.
  • 2. La replica non può avere durata superiore a dieci minuti.
  • 3. Nel caso l'interrogazione sia stata presentata da più Consiglieri, il diritto di replica spetta ad uno di essi. Tale diritto spetta al primo firmatario, salvo che tra gli interroganti non sia intervenuto diverso accordo.
  • 4. L'assenza dell'interrogante comporta in ogni caso la dichiarazione, da parte del Presidente del C.C., di decadenza dell'interrogazione.

 

Art. 51

Interpellanze

 

  • 1. L'interpellanza, presentata per iscritto al Sindaco e al Presidente del C.C., consiste nella domanda posta al Sindaco circa i motivi o gli intendimenti della condotta del Sindaco stesso o della giunta.
  • 2. Il Sindaco risponde nella prima seduta utile da tenersi entro trenta giorni.

 

Art. 52

Svolgimento delle interpellanze

 

  • 1. Il consigliere, che ha presentato l'interpellanza, ha diritto di svolgerla, all'inizio della seduta allo scopo fissata, per un tempo non superiore a dieci minuti.
  • 2. Dopo le dichiarazioni rese, per conto della Giunta, dal Sindaco o da un Assessore, l'interpellante ha diritto di esporre, in sede di replica e per un tempo non superiore a dieci minuti, le ragioni per le quali si dichiara o no soddisfatto.
  • 3. Nel caso l'interpellanza sia stata sottoscritta da più Consiglieri, il diritto di svolgimento e quello di replica competono ad uno solo di essi. Tale diritto spetta al primo firmatario, salvo che tra gli interpellanti non sia intervenuto un diverso accordo.
  • 4. L'assenza dell'interpellante comporta in ogni caso la dichiarazione, da parte del Presidente del C.C., di decadenza dell'interpellanza.
  • 5. Il Consigliere, che non sia soddisfatto della risposta data dal Sindaco e/o Assessori ad una sua interpellanza, può presentare sulla stessa una mozione.

 

Art. 53

Mozioni

 

  • 1. La mozione consiste in un documento motivato, sottoscritto da uno o più Consiglieri e volto a promuovere un atto di indirizzo del Consiglio su un determinato argomento.
  • 2. La mozione è presentata al Sindaco e al Presidente del C.C., che ne dispone l'acquisizione all'ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile dopo la loro presentazione.

 

 

Art. 54

Svolgimento delle mozioni

 

  • 1. Le mozioni sono svolte all'inizio della seduta immediatamente successiva alla loro presentazione, da tenersi comunque entro trenta giorni.
  • 2. Indipendentemente dal numero dei firmatari, la mozione è illustrata, all'occorrenza, solo dal primo firmatario o da uno degli altri firmatari e per un tempo non superiore ai dieci minuti.
  • 3. Nella discussione possono intervenire, per un tempo comunque non superiore ai dieci minuti, un consigliere per ogni gruppo ed un assessore. Il Consigliere, che ha illustrato la mozione, ha diritto di replica per un tempo non eccedente i dieci minuti.
  • 4. Non sono consentiti altri interventi oltre a quelli per dichiarazione di voto.
  • 5. La mozione si conclude con una risoluzione ed è sottoposta all'approvazione del Consiglio.

 
 
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